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Varsavia, la seconda comunità ebrea del mondo

Varsavia

Completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la città di Varsavia si compone di una parte vecchia e di una più recente, dovuta alla perfetta ricostruzione e all’aumento del capitalismo. Nella fase di ricostruzione della città antica, l’UNESCO ha conferito a questa zona la tutela come Patrimonio dellUmanità, grazie al magnifico e minuzioso lavoro che ha portato al ripristino totale delle abitazioni e dei punti di interesse identici al passato. La città è disseminata di vicoli, piazzette, palazzi nobiliari e romantiche sculture, che regalano scorci e panorami sentimentali al calare della sera. I principali luoghi di interesse della Città Vecchia sono la Piazza del Mercato, la Piazza del Castello,  il Barbacane e le chiese di San Giovanni e San Martino. Un punto importantissimo nella storia di Varsavia, che la rende un’interessante città e che attira ogni anno migliaia di visitatori è il Ghetto ebraico. Infatti, prima dell’occupazione nazista, a Varsavia vivevano circa 400.000 ebrei, la seconda comunità più grande del mondo dopo New York.

Dal 1940, l’area in cui erano concentrati gli ebrei venne divisa in 2 sezioni. In breve tempo, tra morti per fame, malattia e deportazioni, numerosissimi ebrei morirono. Della Varsavia ebraica venne raso al suolo quasi ogni cosa. Per ricordare la Varsavia degli ebrei e non dimenticare quello che è stato, è stata creata una Via della Memoria segnata da 16 blocchi di granito e dal Monumento agli eroi del Ghetto che rappresenta uomini, donne e bambini che lottano tra le fiamme e una fila di ebrei verso il campo di concentramento. Del vecchio ghetto ormai rimangono solo alcuni palazzi in Via Prozna, purtroppo lasciati in rovina, ridotti a pezzi dai tedeschi, con sulle facciate le gigantografie di ebrei che vivevano nel ghetto e sono stati uccisi dai nazisti.

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