Nata in una terra rustica, racchiusa tra pascoli e montagna, la cucina Abruzzese è regina per eccellenza della produzione di pasta, concentrata soprattutto nella zona di Fara San Martino e alle pendici della Maiella. E’ infatti la pasta ad essere protagonista nelle case, dove i piatti tipici a base di questa abbondano: a partire dai maccheroni alla chitarra con polpettine, le sagne chietine e le tagliatelle all’uovo. Ovviamente la pasta non è l’unico soggetto dei grandi pranzi e dei magnifici pasti abruzzesi, dove si possono sperimentare eccellenti pecorini e succulenti carni d’agnello alle olive o con cacio e uovo. I salumi della regione, non sono da meno, dove troviamo l’imperdibile mortadella di Campotosto, che non viene cotta ma insaccata con al centro un cuore di bianchissimo lardo. Non va dimenticato che nelle splendide zone di mare, dove il pesce abbonda, i piatti rustici si fanno influenzare dalle prelibatezze a base di pesce, soprattutto nella zona di Pescara, con il pesce azzurro e il baccalà, che alla vigilia di Natale viene servito in tavola con tanto di peperoni arrosto.
Piatto forte della cucina è anche il dessert, dove il dolce più comunemente preparato è la crostata con marmellata d’uva. La grande particolarità è data dalla scrucchiata, la marmellata d’uva fatta tradizionalmente con la grande qualità “Montepulciano d’Abruzzo”, in cui, dopo il distacco manuale degli acini interi, questi vengono schiacciati tra il pollice e l’indice per eliminare i vinaccioli, ovvero i semini interni. In seguito alla “scrocchiatura”, il composto prende il nome dialettale di “scrucchiata”, e gli acini, messi in un paiolo, vengono fatti cuocere per un paio di ore a fuoco basso. Una volta terminata la cottura, vengono lasciate raffreddare e il giorno seguente si passa la marmellata su un setaccio particolare, formato da cerchi concentrici d’acciaio e da un supporto di legno, per poi essere conservata nei vasetti.