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Gastronomia: Italians do it better

Buone notizie per il settore gastronomico del Bel Paese, salgono infatti i numeri delle specialità alimentari presenti sul territorio. Il numero record toccato è di ben 4.698 prodotti, ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. Questo il verdetto di una ricerca di Coldiretti sul censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali nell’anno 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con la tredicesima revisione aggiornata.

fettuccine-al-buchetto

Coldiretti afferma che “I prodotti censiti lo scorso anno erano 4.671 Rispetto al 2000 quando il lavoro di catalogazione è iniziato a livello regionale sono più che raddoppiati sotto la spinta della forte crescita del turismo enogastronomico in Italia”. L’importanza che il cibo, e la cultura ad esso connessa, ha per tutti gli italiani è indubbio. Coldiretti conferma il credo popolare con qualche dato: per il 35% del campione (più di un italiano su tre) il benessere quando si parte è strettamente connesso con la qualità del cibo al punto che le degustazioni in vacanza e percorsi enogastronomici diventano elementi fondamentali per passare il proprio tempo libero. “Il cibo è considerato l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e infine in gioco d’azzardo (2%)”.

Sebbene il territorio italiano sia costellato di luoghi con una cucina caratteristica e prodotti insostituibili, quasi il 10% di quelli censiti si trova nella regione Toscana. Ben 463 prodotti tipici controllati e registrati.

Segue incalzando invece la Campania, con le sue 387 specialità, lasciando invece al terzo posto del podio il Lazio con 384.

Quali sono però i prodotti che vanno per la maggiore? Tra quelli registrati nelle varie regioni italiane si possono contare 1438 tipi diversi di pane, pasta e biscotti, un numero considerevole. Scorrendo l’elenco troviamo verdure fresche e lavorate, affettati, salumi e insaccati, formaggi fino ad arrivare alle bevande alcoliche tipiche.

I nuovi arrivati

Nell’anno 2013 si annoverano molti prodotti prima non presenti nelle liste di Coldiretti. Si possono elencare cibi campani come la salsiccia rossa di Castelpoto, oppure la bomba di Canossa: un dolce emiliano-romagnolo composto da savoiardi reggiani e farcito con zabaione. Il Friuli-Venezia Giulia da il proprio apporto gastronomico con il miele di Amorfa, nato da una pianta che cresce nei greti di fiumi o torrenti. Poi ancora la Grappa Riserva Personale, natìa della Lombardia, un distillato invecchiato proveniente da uve Nebbiolo e Dolcetto. La Toscana accresce invece il proprio patrimonio regionale con il pecorino delle cantine di Roccalbegna, nel grossetano.

Infine Coldiretti conferma il primato che l’Italia ha in Europa per quanto riguarda le aziende biologiche, vantando la leadership indiscussa per i prodotti riconosciuti a livello comunitario. 252 sono quelli di origine, 331 i vini Doc, 59 quelli Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) e ben 118 a indicazione geografica tipica.

Coldiretti commenta questi risultati straordinari affermando come l’Italia sia leader nel turismo enogastronomico a livello mondiale. 24 miliardi di euro vengono spesi da visitatori e turisti per potere assaggiare e toccare con mano i prodotti tipici che altrove sarebbero un semplice miraggio. Non sono soltanto i turisti ad interessarsi al cibo: ben il 33% delle finanze familiari sono destinate alla spesa.

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