Il viaggio „on the road“ nei decenni passati era dettato da un modo di vivere e pensare la vita e la libertà oltre che come escamotage per risparmiare. In Europa, in realtà, non è mai passato di moda, e molti paesi del nord, grazie ad internet, avevano già creato siti dedicati al carsharing e all’autostop via web.
Anche l’Italia della crisi si riscopre moderna e sostenibile: perchè non creare siti e contatti per condividere spese come benzina e autostrada e non rinunciare alle ferie?
Si sa, il budget è quello che è ma se si comincia a risparmiare sui costi di viaggio, resta qualcosa in più da spendere nelle mete di vacanza.
Ecco allora che siti come blablacar.it o roadsharing.com cominciano a vedere aumentare gli iscritti e magari anche i più scettici vogliono provare.
Una persona mette l’automobile e fa una proposta di spese: spiega da dove parte, dove vuole arrivare, quanti posti disponibili ha e naturalmente quanti soldi vuole per il passaggio.
Allora capita anche di trovare Luca (nome di fantasia, ovviamente) che viaggerà da Udine fino a Termoli e cerca compagni di viaggio. Stima la durata del viaggio ed avvisa che non farà deviazioni, dice anche che non trasporta pacchi ma che ogni passeggero può portare un bagaglio medio. Stima le emissioni di CO2 e spiega che gli piace conversare o meno a seconda dell’umore. Quello di cui non può fare a meno, è la musica dell’autoradio in sottofondo. Il costo è di 40 euro che sembra molto allettante in confronto ad uno o due cambi in treno per un totale che supera di gran lunga la proposta di Luca.
Perché non provare? Si potrebbe scoprire un metodo divertente, economico ed ecologico per viaggiare e spostarsi nella penisola o anche all’estero.