L’Unseco momina altri nuovi 26 che vanno ad aggiungersi ai già 890 siti iscritti da tempo nella Convenzione dell’Unesco del lontano 1972.
Il Comitato dell’Unesco si è infatti riunito a San Pietroburgo pochi giorni fa e in quell’occasione ha designato i nuovi luoghi del mondo che entreranno a far parte del cosiddetto patrimonio mondiale, siti protetti, unici, di rara bellezza, che consigliamo di visitare a tutti i turisti del mondo.
Primo fra tutti Rio de Janeiro, ma anche la magica Rabat, le splendide e bellissime falesie sul fiume Lena in Siberia e i laghi naturali nel bel mezzo del romantico deserto del Ciad. Posti considerati patrimonio dell’umanità e scelti dall’Unesco proprio per il loro stupendo e unico “valore universale eccezionale”.
Tra questi nuovi siti che entrano a far parte dell’Unesco ci sono anche i famosi templi di fango a Timbuctù, ma anche il Teatro dell’Opera di Bayreuth, troviamo poi la catena montuosa indiana dei Western Ghats e il Sangha Trinational, ossia l’enorme e maestoso parco nazionale che si estende tra Camerun, Repubblica Centrafricana e Congo.
I siti scelti dall’Unesco inoltre si alternano fra bellezze naturali, storia, archeologia e futuro, come la Basilica della Natività di Betlemme, considerata dall’Unesco un vero e proprio “tesoro globale” e le quattro storiche e uniche al mondo miniere belghe, luoghi simbolo del bacino minerario della Vallonia, quali Grand-Hornu, Bois-du-Luc, Bois du Cazier e Blegny-Mine.
L’Italia invece per quest’anno non guadagna nessun sito nuovo, l’Unesco lascia a bocca asciutta infatti il nostro paese. Uno fra i candidati più prestigiosi era il Piemonte, che aveva presentato all’Unesco la candidatura delle zone di Monferraro, Langhe e Roero, purtroppo però nessuno dei siti proposti è passato.
Possiamo però consolarci pensando ai tanti siti italiani che l’Unesco ha già nominato Patrimonio dell’Umanità.
Di Valentina Vanzini